Articolo 0: perchè scrivo questi articoli?

Ogni tanto, in maniera caotica, non lineare, prenderò del tempo per pubblicare alcune riflessioni sui temi più disparati. Immaginateli come dei piccoli semi, l’idea che ho è quella di mettere le radici prendendo spunto dalla mia formazione universitaria in psicologia. Poi però vorrei evadere dai confini della psicologia per presentarmi a bussare alla porta di discipline confinanti, per tornare sui miei passi riconnettendomi con connessioni psicologiche, e infine…

Alcuni di questi temi sono approfonditi in dei veri e propri corsi di formazione, che organizzo sia in presenza, che a distanza.

Riprendendo l’immagine dei semi, per sviluppare il potenziale germoglio imposterò i titoli di tutti gli articoli, o quasi, con una domanda. Domanda, che porta con sé la potenza generatrice associata in natura al passaggio da seme a germoglio. Curiosità, stupore, eros, meraviglia. Mantenere vivi questi verbi è stato possibile per me grazie all’esperienza vitale della domanda insita in alcuni incontri che ho fatto. E allora il progetto ambizioso è quello di tentare di farvi vivere l’esercizio di questi verbi.

Sono felice di poter arricchire questi articoli con le esperienze che ho vissuto. Esperienze che mi hanno permesso di praticare e osservare da più punti di vista privilegiati: la psicologia, l’educazione e lo sport, settori in cui ho avuto il privilegio di maturare esperienze diverse e complementari.

In primo luogo, il mio percorso nel mondo dello sport è stato profondamente influenzato dagli studi accademici, che mi hanno visto conseguire una laurea magistrale in Scienze Motorie. Grazie a questa solida formazione e alla gestione diretta di attività sportive tramite la mia società, 360 Sport S.S.D. a r.l., ho avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con bambini, ragazzi e adulti nelle vesti di Maestro di tennis e insegnante di yoga. Questo mi ha permesso di sviluppare una profonda comprensione delle dinamiche interpersonali, non solo con gli atleti ma anche con genitori e insegnanti, oltre a confrontarmi con le sfide legate alla gestione di impianti sportivi, equilibrando le esigenze individuali con quelle della collettività.

Al cuore della mia professione si trova la mia attività di psicologo, un ambito che mi appassiona profondamente e nel quale ho avuto l’opportunità di specializzarmi. Collaborando con un team di esperti psicologi, mi sono dedicato allo studio e all’applicazione di tecniche psicologiche volte al miglioramento delle performance e al benessere mentale di atleti professionisti. Questo aspetto del mio lavoro mi ha permesso non solo di fornire supporto individuale attraverso consulenze mirate, ma anche di condividere le mie competenze in ambito formativo, attraverso corsi dedicati che integrano psicologia e sport. La mia partecipazione attiva al gruppo di lavoro in psicologia dello sport dell’Ordine degli Psicologi delle Marche testimonia l’impegno costante nel promuovere l’importanza della salute mentale nello sport, un settore in cui le dinamiche psicologiche giocano un ruolo cruciale.

Infine, il mio ruolo dirigenziale all’interno del Consiglio Regionale CONI delle Marche, la direzione del Settore Nazionale Tennis presso un’ente di promozione sportiva (ASI), e la mia attività di leadership hanno arricchito il mio percorso professionale, offrendomi una visione d’insieme sulle dinamiche politiche e organizzative a vari livelli.

Queste vivaci esperienze sono state ricche di spunti di riflessione e ho pensato di raccogliere le mie considerazioni in questa serie di articoli a disposizione di tutti.

BUONA LETTURA!

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